era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti


Qualche precisazione sul post di ieri.
Intanto blateravo a proposito di come i “giovani”, forse per incoscienza, risultino spesso più innovativi e di come lo siano meno gli “anziani”, incapaci spesso di guardare oltre la propria esperienza.
Federico mi fa notare che:

esistono molte persone che sono in grado, a prescindere dall’età, di mettere in atto un tipo di ragionamento “laterale” senza problemi.

ed è vero anche se rimango dell’idea che anziano* e innovativo non vadano troppo d’accordo. Un giorno magari chiarisco meglio. Prima a me stesso però.

Io, che sono un professionista adulto, comunque non mi sono limitato ad esporre una teoria (magari fallace), no! Ho dovuto completare il post con un esempio chiarificatore. Ho scritto di come con l’esperienza Albert Einstein da un lato riuscì ad estendere una teoria già rivoluzionaria ma dall’altro lo portò a dire una sciocchezza.
Qui servono ben tre precisazioni. Per cominciare, che la teoria della relatività generale sia legata all’esperienza maturata da Einstein, è una mia supposizione, secondo me verosimile ma non necessariamente la verità. Se qualcuno ha informazioni precise e me le comunica, mi fa un grande piacere.
L’altro punto, in parte da chiarire e in parte da correggere, è nella parte in cui parlo della celebre frase “Dio non gioca a dadi”. Volevo precisare che lo “scontro” con Stephen Hawking non andava inteso come uno scontro diretto (Hawking aveva 12 quando Einstein morì) ma solo sul piano scientifico. D’altra parte, già che c’ero oltre a rendere poco chiara la frase ho pure sbagliato ad attribuire l’autore della seconda citazione che non è di Stephen Hawking ma Richard Feynman (come si può leggere su wikipedia).

Un ringraziamento di cuore al mio caro amico giac(c)o per avermelo fatto notare (con tanto di link e grassetti e faccine).

Qualcuno ha notato altro?

*anziano>=26 almeno in questo caso.

[tags]kurai, einstein, hawking, feynman, Paolo+Conte[/tags]

,

5 responses to “era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti”

  1. La teoria di Einstein è legata non solo alla sua esperienza, ma a kuella di decine di fisici e matematici prima di lui, uelli di Fermi pure: in sunto, come è successo per altri innovatori (anche sul piano sociale, come Gandhi), i tempi erano intellettualmente maturi (nel caso di Gandhi erano socialmente maturi). La conoscenza era arrivata al punto in cui mancava solo un click, certo geniale, ma consekuenziale, per dare origine alla teoria.
    Se uno inkuadra le grandi menti e invenzioni nel corso della storia, vede che tutte nascono così. Pochissimi sono i Leonardo da Vinci, forse solo lui e pochissimi altri davvero originali e innovatori, ex-novo. La cultura, anche e specie kuella tecnica, è la rielaborazione creativa di temi e motivi correnti.

    E’ vero che over 26 la gente in genere si ferma un po’. Ma non noi, o non gli intellettuali di professione, di solito.
    E la “genialità” non penso che venga fuori in ogni caso dal blog Nova, scusami Valdemarin & C.! Io vedo per es. che Ludovico, ben over 26, ha idee che anticipano di mesi o anni kuelle dei migliori altri, nel ramo informatico. Che poi le regali a josa, che se le faccia derubare o che spessissimo le sprechi — che in un modo o l’altro le sprechi insomma — è un altro conto. Ma anticipa le cose a livello internazionale, a volte, o nascono in lui e in pochissimi altri contemporaneamente in tutto il mondo, vuol dire che ha elaborato nel computer del suo cervello le informazioni e le consocenze e le ha sviluppate reilaborate e buttate fuori come idee nuove. La scienza tecnologica è un insieme di capacità e di esperienze.
    Bisogna avere i mezzi e saperli usare, e kuesti si ackuisiscono proprio in giro, con conoscenze informazione e stimoli di ogni tipo, altro che la genialità dell’inventore post-adolescente!

    p.s. Valdemarin, se mi ascolti: sei gentile e si dice che sia in gamba, non lo dubito, ma nei podcast sei oltremodo noioso! Scusami né….:)

  2. Ho quasi 24 anni e credo di capire a cosa ti riferisci.
    Per gli informatici in generale, l’elasticità mentale è quaclosa di indispensabile per restare sempre a passo.
    L’esperienza avvolte può diventare una lama a doppio taglio ma non per chi è spinto dalla passione e non frerma mai la proria continua ricerca.

  3. Cybergigi in effetti chi lo fa anche per passione, chi fa ricerca insomma, somma passione + occhi e orecchie aperte + esperienza. E poi un tempo i geni (della matematica, delle scienze ecc) scoprivano cose importanti entro i 30 ma morivano anche a 65, ora si muore (speriamo — tsè tsè!) almeno 10 o 15 anni più tardi, noi femminucce quasi 20, ed è logico che anche il processo di invecchiamento cerebrale sia spostato in avanti e sia più lento.

    Inoltre i collegamenti neuronali, le sinapsi, è provato che se si usano si sviluppano, si linkano più fra loro creando nuove associazioni = nuove idee.
    Anzi, se uno avesse un break nervoso e conseguente collasso, dopo si dovrebbe reinventare il modo di pensare e deve per forza attivare altre aree cerebrali (io lo so per esperienza), quindi deve pensare anche in modo diverso. E non sono cose che si hanno, di solito, 20 anni, perché raramente ci sono esperienze così shockanti a 20 anni. Forti, fortissime, ma non che ti mandino in tilt neuronale.

    Certo, non è un metodo raccomandabile, però è un brain storming dolorosissimo ma anche efficacissimo (purtroppo, le due cose spesso vanno di pari passo).

    Insomma, il limite di 26 mi pare fissato ad hoc per problemi magari di retribuzione, o altro. O magari per creare una divisione fra senior e junior, in modo che i junior non diano troppo fastidio ai vecchi.
    Non so, butto lì. Dovrei leggere e sapere tutto, le leggi, ecc. Ma certo che è una scemata invalidante.

    Oppure è stato messo perché molti davevro bravi ora in rete hanno almeno 30 anni? Così si esclude tutto un popolo di bravi e bravissimi!:)